In nome della transizione ecologica, la logistica spinge su una crescita importante dell’intermodale e, in questo percorso, pare sia superata la tradizionale contrapposizione tra “ferro e gomma”. E’ una collaborazione destinata a durare e dare buoni frutti.
ANITA è sempre stata a favore dello shift modale verso il trasporto combinato strada-ferrovia, intendendo con questo il trasporto combinato secondo la direttiva europea 92/106. Il trasporto intermodale di container marittimi, invece, non riguarda lo shift modale, essendo il trasporto marittimo di sua natura intermodale. Per fare in modo che il trasporto combinato strada-ferrovia diventi una valida alternativa al trasporto tutto-gomma occorre che le istituzioni si impegnino concretamente nel processo di implementazione delle infrastrutture del nostro Paese, adeguando la rete ferroviaria e i terminali ferroviari su tutto il territorio nazionale agli standard europei e rispettive esigenze di incremento di traffico. Occorre adeguare la sagoma della linea ferroviaria centrale appenninica ai 4,00 mt di altezza per il trasporto di semirimorchi e potenziare i terminali ferroviari per l’accesso al sud delle Alpi per non rendere vani gli investimenti compiuti in tali infrastrutture e poter consentire un efficace e funzionale trasporto delle merci in Italia e all’estero.
Anita parla di “Rievoluzione” sostenendo che i cambiamenti in atto sulla mobilità delle merci sono “dirompenti o persino rivoluzionari” e che si deve evolvere verso un modello di filiera “efficiente e collaborativa.” Significa quindi che siamo a “una svolta”, che questo è un momento “speciale”. Saranno in grado di coglierlo tutti gli attori del sistema?
Ci auguriamo che una rivoluzione significativa come quella che sta vivendo il settore della logistica porti dei benefici sostanziali a tutti gli attori della filiera che ogni giorno si spendono per permettere la circolazione delle merci nel nostro Paese. Dobbiamo essere in grado di adattare le esigenze e gli obiettivi degli operatori del settore con il contesto socio-economico attuale, che è in costante mutamento ma che può consentire sicuramente degli importanti margini di miglioramento per l’intero comparto della logistica.
Anche grazie al lavoro generale Figliuolo e al ruolo decisivo che ha svolto nei primi sei mesi della pandemia, la logistica ha migliorato, di molto presso, l’opinione pubblica la propria immagine ed è emerso agli occhi di tutti il valore della propria funzione. Non crede che questo miglioramento della propria credibilità vada coltivato? Come farlo? E una fiera che abbia a tema l’unitarietà del settore può essere utile a questo scopo?
Trovo sia di fondamentale importanza l’immagine che offre il settore della logistica di fronte all’opinione pubblica. La pandemia e le conseguenze che tuttora viviamo hanno dimostrato che solamente una logistica efficiente garantisce un sistema economico funzionante e benessere sociale. Per questo occorre che le istituzioni garantiscano alla necessità della mobilità delle merci lo stesso valore dato a quello della mobilità delle persone. La logistica deve avvicinarsi ai giovani che, purtroppo, tendono a non considerare attrattiva la professione dell’autotrasportare, causando di fatto una difficoltà considerevole in carico alle imprese nella ricerca e assunzione di forza lavoro. Sicuramente un evento come Green Logistics Expo può essere utile in questo senso, in quanto permette agli operatori del settore di confrontarsi e poter eventualmente attuare delle azioni sinergiche per implementare l’immagine di un settore così importante per l’intera economia nazionale.
